Tutti sappiamo che ad aver dato avvio allo sviluppo del libro stampato fu Gutenberg. La famosa Bibbia, frutto di un lavoro durato quattro anni, fu stampata in 40 copie su pergamena e 140 su carta di canapa (una copia la trovate al museo Correr di Venezia), in un lavoro che si protrasse per tre anni, concludendosi nel 1455. Poco dopo tale data, l’impresa di Gutenberg fu emulata da altri stampatori-editori che ben presto si diffusero anche in Italia, dove le prime imprese editoriali si registrano a Subiaco, a Venezia, a Foligno e a Roma, e successivamente a L’Aquila, Gaeta e Capua.
Tra queste il primato spetta a Subiaco. Qui furono ospitati Corrado Schweinheim di Magonza e Arnolfo Pannartz di Praga, allievi dello stampatore tedesco Schoeffer. Nel periodo in cui i due furono ospiti del monastero locale essi organizzarono una tipografia alla quale si deve il primo libro stampato in Italia con una data certa. Dai torchi monasteriali uscì infatti il volume “De divinis institutionibus adversus gentes” di Lattanzio, che reca l’anno di stampa, 1465.