CALENDARIO DI ROMOLO (304 giorni)
Il primo calendario romano fu quello istituito, secondo la tradizione, da Romolo nel 753 a.C.: era un calendario lunare, diviso in dieci mesi, con inizio alla luna piena di marzo (il 15), sembra basato sul calendario lunare greco (seppure la durata dei mesi non coincideva con la durata lunare, pari a 29,5).
I mesi del calendario di Romolo erano: Martius (31 giorni); Aprilis (30 giorni); Maius (31 giorni); Iunius (30 giorni); Quintilis (31 giorni); Sextilis (30 giorni); September (30 giorni); October (31 giorni); November (30 giorni); December (30 giorni).
I primi mesi prendevano il nome dalle principali divinità legate alle attività umane: Marte (la guerra), Afrodite (l’amore), Maia (la fertilità della terra) e Giunone (la maternità e la procreazione); gli altri avevano il nome che ricordava la loro posizione nel calendario: quinque à quintilis, sex à sextilis, septem à september, octo à october, novem à november, ecem à december.
In totale il calendario durava 304 giorni. C’erano dunque 61 giorni di inverno che non venivano assegnati ad alcun mese: in pratica, dopo dicembre, si smetteva di contare i giorni per riprendere nuovamente il conteggio al marzo successivo.
CALENDARIO DI NUMA POMPILIO (355 giorni)
Il calendario di Romolo fu modificato da Numa Pompilio nel 713 a.C., con l’aggiunta dei mesi di gennaio e febbraio ai dieci preesistenti. Numa Pompilio aggiunse 51 giorni ai 304 del calendario di Romolo.
Fu inoltre tolto un giorno da ciascuno dei sei mesi che ne avevano 30 (facendoli così diventare dispari). Gennaio e febbraio si spartirono pertanto 57 giorni: 29 li prese gennaio e 28 febbraio. Quattro mesi risultavano quindi di 31 giorni, sette di 29. L’unico con giorni pari restò febbraio, e poiché i numeri pari erano ritenuti sfortunati, tale mese fu considerato adatto come mese di purificazione, e diviso in due parti, ciascuna con un numero dispari di giorni: la prima parte finiva il giorno 23 con la Terminalia, considerata la fine dell’anno religioso, mentre i restanti cinque giorni formavano la seconda parte.
IL MERCEDONIO E L’ANNO INTERCALARE (377-378 giorni)
Al fine di mantenere l’anno del calendario allineato all’anno tropico, veniva aggiunto, di tanto in tanto, un mese intercalare, il mercedonio (Mensis Intercalaris, anche noto come Mercedonius o Mercedinus).
Il Mercedonio era di 27 giorni e, inserito al termine della prima parte di febbraio (la cui durata quindi restava di 23 giorni), comprendeva 22 giorni oltre i 5 giorni della seconda parte di: le sue none cadevano il quinto giorno e le idi il tredicesimo giorno.
Grazie all’aggiunta del mercedonio, non si verificavano cambiamenti nelle date e nelle festività. L’anno intercalare risultava di 377 o 378 giorni, a seconda che esso iniziasse il giorno dopo o due giorni dopo la Terminalia.
La decisione di inserire il mese intercalare spettava al pontefice massimo e in genere veniva inserito ad anni alterni.
CALENDARIO GIULIANO (365 giorni)
Giulio Cesare istituì, nel 46 a.C., il calendario giuliano (le riforme al calendario giuliano furono completate sotto il suo successore Augusto, che lo rimise in ordine dopo le guerre civili). Fu eliminato il mese di mercedonio, l’anno divenne di 365 giorni, con l’introduzione dell’anno bisestile.
Quintilis fu ribattezzato Iulius appunto in onore a Giulio Cesare, e Sextilis fu ribattezzato Augustus in onore ad Augusto (Augusto in questo mese divenne per la prima volta console e ottenne grandi vittorie).
Il calendario giuliano rimase in vigore fino al 1582, quando fu sostituito dal calendario gregoriano.